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Venezia vive di luoghi comuni: l’amore, la gondola, Rialto e i tramonti sono spesso gli stereotipi per eccellenza di questa fantastica città. Ma come diceva Nancy Kress, “A stereotype may be negative or positive, but even positive stereotypes present two problems: They are cliches, and they present a human being as far more simple and uniform than any human being actually is”.
Dire che Venezia è la città dell’amore è troppo semplice e troppo facile. Sarebbe meglio dire che Venezia può essere la città dell’amore, se la si usa correttamente, se si conosce ed apprezza la sua essenza più intima. Altrimenti è difficile potercisi affidare, poter vivere questa sua natura. Per certi versi sarebbe come guidare una Ferrari senza la patente. Sarebbe un tentativo goffo e maldestro, con risultati peggiori di una qualsiasi utilitaria.
Per secoli Venezia è stata città del divertimento, più che dell’ amore. Casanova ne era un illustre rappresentante, il carnevale e le maschere erano i mezzi per attuare ogni più sfrenata fantasia. Forse, l’amore è venuto dopo. Qualcuno lo definirebbe un sentimento ottocentesco. Tuttavia, è nell’amore che divertimento e passione si congiungono, nell’amore questi sentimenti non possono che marciare assieme.
Così è anche Venezia: un po’ passione, un po’ amore e un po’ divertimento.
La passione
La passione è nei tramonti alle Zattere, nei riflessi e giochi di luce di Punta della Dogana, nel rumore delicato dell’acqua dei canali e finanche nel vento leggero che avvolge San Marco. La passione non si può descrivere, va provata, con tutti i sensi, nessuno escluso.
Il divertimento
Il divertimento scorre nel vino dei Bacari, nello spirito più irriverente del carnevale e delle sue maschere, nell’aperitivo in Campo Santa Margherita, senza tralasciarne la parte più spirituale che sempre accompagna le ricorrenze più importanti, una tra tutte: il Redentore.
L’ amore
Se c’è passione e divertimento, non può che esserci l’ amore. Quasi un sillogismo aristotelico che a Venezia risulta particolarmente evidente. Non per ricondurre a scienza ciò che scienza non lo è, ma per provare a spiegare, se mai ce ne fosse motivo o bisogno, perché di tutte le città, Venezia è la regina dell’amore.
Solo chi sa cogliere i diversi elementi, che tutti e ciascuno compongono quell’essenza stessa di Venezia, quel suo essere “amore”, potrà realmente avvantaggiarsene, potrà non solo conoscere, ma percepire irrazionalmente cosa Venezia è: un privilegio per pochi.
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Ora, a buon titolo, direte: “Tutto bello, ma con una ragazza a Venezia, che si fa?”, per questo abbiamo deciso di chiedere l’uscita ideale a cinque ragazze. Stay tuned!